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PERENZONI: “Se un arbitro ha voglia di sognare può e deve bruciare le tappe e arrivare in alto”.

Lunedì 4 aprile 2022, presso la Sala circoscrizionale Clarina, a Trento, la Sezione AIA di Trento ha accolto per una Riunione Tecnica Obbligatoria, Daniele Perenzoni, arbitro in forza alla CAN C della Sezione AIA di Rovereto.

Un momento di formazione importante per gli associati trentini, soprattutto per gli arbitri più giovani che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con Daniele, un arbitro partito dalla loro stessa realtà e che, prima di arrivare a livello nazionale, ha calcato i loro stessi campi e vissuto le loro stesse esperienze. Un esempio di come, partendo dai campi del Trentino, si può arrivare, anche velocemente, se con la giusta dose di determinazione, ai massimi livelli dell’arbitraggio nazionale.

La riunione è iniziata con la visione di un video, preparato dalla Sezione, contenente i momenti più importanti, fin qui, della carriera dell’arbitro roveretano. Di qui Perenzoni, che non ha nascosto la sua emozione nel vedere quelle immagini, sottolineando anche come fosse la prima volta per lui come relatore per una riunione al di fuori della sua Sezione di Rovereto, ha iniziato, gradualmente ad analizzare il suo percorso arbitrale. Daniele ha raccontato ai presenti, con l’aiuto di un grafico utile ad evidenziarne le varie tappe, la sua storia da arbitro, dall’esordio assoluto nel 2009 alle gare importanti in regione, all’approdo a livello nazionale prima alla CAI, poi in CAN D e ora in CAN C, fino ad arrivare alla recente designazione nella finale di andata della Coppa Italia Serie C.

Il fischietto roveretano ha evidenziato come questo suo percorso sia stato costernato senz’altro di momenti belli e memorabili, ma anche di altrettanti frangenti difficili e grandi delusioni che è riuscito, con caparbietà e coraggio, a superare brillantemente e che, alla fine, non hanno fatto altro che rafforzarlo, permettendogli di arrivare dov’è ora, in quanto per lui: “Non si deve mai mollare, bisogna credere in sé stessi e proseguire per i propri obiettivi”.

L’arbitro a disposizione della CAN C ha poi voluto esporre ai presenti quali debbano essere per lui le caratteristiche di un buon arbitro partendo da alcune parole chiave e visualizzando, per ciascuna di esse, una serie di video con episodi di alcune sue gare in Serie C. Così, concetti importanti come quelli di leadership, rispetto, credibilità, coraggio e personalità, sono stati analizzati e spiegati attraverso situazioni pratiche, realmente accadute in gara.

Daniele ha poi voluto dare particolare rilevanza a due ulteriori fattori, a suo dire, fondamentali per sognare in grande, come la costanza e la concentrazione: avere costanza negli allenamenti e nei propri comportamenti porta automaticamente a possedere sempre, in ogni situazione, a prescindere da qualsiasi fattore ambientale o episodio, la necessaria concentrazione in campo. Questi due elementi sono dunque strettamente correlati tra loro e, nel contempo, rappresentano le scriminanti per identificare un arbitro che ha voglia: voglia di imparare e confrontarsi, di dare il meglio di partita in partita, di ascoltare e di farsi ascoltare, di cercare l’episodio e, soprattutto, di sognare, perché, ha concluso Perenzoni: “Se un arbitro ha voglia di sognare può e deve bruciare le tappe e arrivare in alto”.

Ha preso, infine, la parola il presidente sezionale Francesco Scifo che ha evidenziato la grande caparbietà e determinazione di Daniele nel suo percorso arbitrale, con la speranza che questo possa continuare verso traguardi sempre più importanti che pochi altri arbitri trentini hanno fino ad ora raggiunto, portando in alto anche lo stesso movimento arbitrale provinciale.

Dopo i saluti finali, la sala ha congedato il fischietto roveretano con un caloroso applauso.

Di seguito alcune delle foto con il gradito ospite. Per tutte le foto fare riferimento al seguente link

Emanuele Arturo Sacquegna